Ovvero pedalare in libertà

15 luglio 2023: Sport Dolomiti Gravel

Dopo un paio di salitelle scaldagambe, inizia il tratto più complicato del percorso per via del molto fango, i guadi ed i molti sali-scendi.

Si va veramente piano e, nonostante gli sforzi, i chilometri percorsi aumentano lentamente. Cerco di non guardare troppo spesso il contachilometri e di godermela senza pensare al tempo.

A Salgarda si inizia a salire di più, ma la salita si sviluppa su una forestale e quindi le pendenze rimangono abbordabili.

Ad Arson c'è il primo ristoro. Il tempo è buono e la temperatura accettabile rispetto alla canicola che c'era in pianura nei giorni scorsi.

Dopo il ristoro, il percorso migliora: ora c'è diverso asfalto, ma su strade sempre libere dal traffico. Si tocca Pedavena, ma si prosegue verso il lago di Corlo.

Vado molto piano, gustandomi la varietà del percorso, il bel clima, lo spirito gravel nel vero senso della parola. Arrivato al lago, si prende per il "giro del lago" che, contrariamente alle mie aspettative, presenta degli strappetti niente male.


Superati diversi punti "nodosi", forse perché un po' disidratato, vengo colto da forti crampi alle gambe: strana sensazione mai avuta prima, punture dolorose che mi bloccano la pedalata o, per lo meno, consigliano una sosta urgente.

Mi fermo perciò sotto un'ombra a bere e a mangiare una barretta. Poi riparto lentamente, andatura molto turistica.

Per fortuna, il secondo ristoro ad Arsiè è vicino e mi ricarico di energia e soprattutto di liquidi con acqua e una bella Coca-Cola.

Riparto con più prudenza e con sollievo vedo che il problema si è risolto.

Ora fa un po' più caldo, ma c'è un bel tratto in (quasi) piano. Si possono macinare chilometri più rapidamente e ben presto arrivo a Feltre. Salita al castello, faccio un paio di foto ricordo e poi proseguo verso Pedavena dove già sto sognando ad attendermi una bella birra fresca.

Ma gli inconvenienti non sono finiti. Sulla tranquilla ciclabile Feltre-Pedavena, prendo la borraccia e me la porto alla bocca. Un'ape, probabilmente intenta a succhiare i sali incollati alla borraccia, mi vola giusto dentro la narice e mi punge. Fitta di dolore e frenata brusca per valutare i danni... al naso! Per fortuna la cosa non degenera e, dopo una decina di minuti, il peggio passa e quasi non avverto più nulla.


Posso finalmente arrivare a Pedavena e godermi il party dell'arrivo.

Birra fresca e un bel piatto con lasagne, formaggio e patatine.

Ciliegina sulla torta incontro niente di meno che il due volte campione del mondo di ciclismo su strada Paolo Bettini! Naturalmente non mi faccio sfuggire l'occasione per un selfie con lui... simpaticissimo!

Giornata tosta, sotto diversi aspetti, ma percorso e contorno veramente gratificanti e quindi un giorno da ricordare senz'altro con immensa soddisfazione.