Finalmente, dopo tanti mesi al coperto sui rulli, un'uscita in bici da ricordare.
Approfittando del Giro d'Italia sono andato sul Monte Grappa con l'idea di vedere passare i corridori all'altezza di Camposolagna e poi, passata la corsa, proseguire un po' per strade interne e scendere verso Semonzo.
Il bello di partecipare a queste tappe del Giro è anche grazie alla chiusura al traffico delle strade. Farti la tua salita, tra centinaia di altre bici e con gruppi di tifosi folkloristici lungo la strada, è veramente piacevole.
Certo che salire sul Monte Grappa è tosta! nonostante mi fossi prefissato di fermarmi a Camposolagna, ora della fine ho fatto oltre 1.100 metri di dislivello. I primi 3-4 chilometri di salita sono i più duri, con pendenze oltre l'8%, dopo la pendenza si abbassa un pochino ed oltre l'ottavo chilometro qualche tratto dolce, anche di leggera discesa, permette di respirare.
Tabella di marcia e altimetria della salita
Dopo circa un'ora e mezza di salita arrivo sul punto stabilito a Camposolagna. Ci sono delle nuvole basse che non lasciano che il sole scaldi un po' l'aria, così, nonostante il cambio di vestiti asciutti e più pesanti, non sono perfettamente a mio agio come temperatura. Mi rifocillo comunque abbondantemente con i panini che mi ero portato e attendo la corsa.
Sempre uno spettacolo vedere passare la carovana: strombazzate varie, pubblicità, musica, moto della polizia in quantità e... finalmente, eccoli! Loro pedalano come fossero in pianura, tutti concentrati, nemmeno una smorfia, i volti impassibili agli incitamenti del pubblico.
Che impegno che c'è sotto questo sport!
Passato il Giro, avanzo qualche centinaio di metri sulla strada per la cima Grappa, poco dopo sulla destra parte una forestale in discesa. Non vedo l'ora che la strada riprenda a salire per scaldarmi un po' e così è infatti per una manciata di chilometri. La forestale, in gran parte asfaltata, si ricongiunge con la strada del Generale Giardino che scende a Semonzo e qui inizio una discesa di oltre 12 chilometri con il panorama della pianura che si fa via via più ridotto e vicino.
Arrivato all'auto parcheggiata a Romano d'Ezzelino, già che ci sono, mi mangio l'ultimo panino e guardo un po' il Giro su RaiPlay. Ora i girini sono arrivati sull'altopiano di Asiago: dopo il Monte Grappa si sono sciroppati anche l'ascesa sull'Altopiano da Enego... tappa di quasi 4.000 metri di dislivello!